La collaborazione tra le Forze Armate italiane e Maltesi ebbe inizio il 1° agosto del 1973, su richiesta del governo Maltese (quando l’isola, conseguita l’indipendenza dalla Gran Bretagna il 21 Settembre 1964, era ancora governata da un Alto Commissario britannico – la Repubblica di Malta sarebbe stata proclamato il 13 dicembre 1973), con la costituzione della MICTM (Missione Italiana di Cooperazione Tecnica e Militare), in applicazione del “progetto di cooperazione speciale” nel quadro dell’accordo Italo-Maltese di cooperazione Scientifica e Tecnica firmato a Valletta il 28 luglio 1967. La MICTM aveva tra i suoi compiti l’addestramento e impiego del “Pioneer Corps” (una sora di “Genio militare”) e l’esecuzione di lavori di pubblica utilità. Il 28 marzo 1979 la Missione fu ritirata su richiesta del Governo Maltese; in quei pochi anni aveva provveduto a realizzare l’aeroporto internazionale di Luqa (unendo le preesistenti piste di Safi e Luqa), realizzare i collegamenti telefonici tra Malta, Gozo e rete telefonica internazionale e consistenti lavori di apertura o potenziamento dei pricipali assi viari.
Nel 1981, i due Governi sottoscrissero un nuovo accordo; riprendendo sostanzialmente il vecchio Memorandum e firmando un nuovo atto di Intesa, vennero istituiti due organismi: la DIATM (Delegazione Italiana di Assistenza Tecnico Militare) e la MICTM (Missione Italiana di Cooperazione Tecnica a Malta). Al primo fu affidato il compito di addestrare i volontari da inserire nelle due componenti delle F.A. maltesi (Task Force & Armed Forces of Malta) e nella Polizia e di collaborare con la MICTM alla realizzazione dei lavori di genio civile. L’attività di DIATM e MICTM venne nuovamente sospesa tra il dicembre del 1984 ed il settembre 1985, fatta eccezione per il servizio S.A.R., avviato da luglio 1982 con il rischieramento del primo AB204 dell’AM, che fu svolto ininterrottamente. Il 14 luglio 1988 fu firmato un Memorandum di Intesa tra il Ministero degli Esteri maltese e il Ministero della Difesa italiano. Con questo strumento veniva isitituita la MIATM (Missione Italiana di Assistenza Tecnico Militare) Nel 2004 prese avvio il processo di aggiornamento del Memorandum del 1988, reso obsoleto dall’adesione di Malta all’Unione Europea. Dopo una complessa e articolqta negoziazione, il 25 giugno 2009, l’Italia ha ratificato il nuovo Accordo d’intesa che prevede una diversa modalità di cooperazione tra i due Paesi, ponendo fine alla formula dell’assistenza, che aveva caratterizzato i primi tre decenni Il 1° dicembre 2011, dopo un biennio di transizione, è stata costituita la Missione Italiana di Collaborazione nel Campo della Difesa (MICCD). Il passaggio dalla forma di assistenza tecnico-militare a quella di collaborazione nel settore della difesa, ha modificato radicalmente lo sforzo militare italiano ed i termini della cooperazione. La presenza dei militari italiani a Malta, ad eccezione dell’AM che ha mantenuto compiti e consistenza del passato, e’ stata contratta e ridisegnata per consentire la sola disponibilità a domicilio di specialisti nei settori Land/Navy/CP-CG/Air in grado di fornire consulenza alle AFM ed elaborare i progetti di cooperazione da sviluppare poi in Italia, ovvero a Malta, a cura degli SM interessati. Alla Missione Italiana di Collaborazione nel Campo della Difesa (MICCD) e’ attribuito il compito di: – fornire alle AFM ogni strumento concettuale volto a far crescere la componente Difesa, nel rispetto dei principi della standardizzazione, integrazione interforze e interoperabilità adottati dall’Italia ovvero dall’UE; – promuovere i programmi italiani del settore della Difesa, insistendo sul concetto di interoperabilità; – mantenere e rafforzare le interrelazioni bilaterali con la Repubblica di Malta; – individuare e supportare le professionalità/capacità “a tempo” da inviare a Malta (Mobile Training Teams di F. A. ovvero augmentees); – collaborare al servizio di ricerca e soccorso (SAR) maltese, mediante lo stazionamento a Malta di due assetti AB212 dell’AM equipaggiati per le operazioni SAR e relativo personale (tot. 18 u.), in particolare i voli, sia di natura addestrativa che operativa, sono condotti da equipaggi misti italo-maltesi; la collaborazione prevede anche l’addestramento degli equipaggi delle Forze Armate maltesi rilasciando le abilitazioni/qualifiche ai piloti ed aerosoccorritori.
COMPOSIZIONE DELLA MISSIONE |
E’ autorizzata la partecipazione di unità appartenenti ad: Esercito (Land), Marina militare (Navy), Aeronautica militare (Air Force), Capitanerie di Porto (Coast Guard) |
A Maggio 2013, Agusta Westland si è aggiudicata il contratto per la fornitura di un elicottero AW139, da adibire ad attività di Border Control e SAR. L’impresa si inquadra nell’ambito del progetto di consolidamento delle capacità di controllo delle frontiere da parte delle Armed Foces of Malta, cofinanziato al 75% dall’Unione Europea tramite gli strumenti dell’External Border Fund (allocati 14.931.533 €). Il bando di gara (Call Tender 3026/2012, Tender for the procurement of helicoptr/s for Border Control Armed Forces of Malta) predeve l’opzione di acquisto di ulteriori due vettori, subordinate ai relativi finanziamenti EBF. Il primo elicottero è stato formalmente consegnato alle AFM il 6 Agosto 2014, alla presenza del Sottosegretario di Stato Sandro GOZI e del Ministro per gli Affari Interni e la Sicurezza Nazionale Manuel MALLIA, mentre il secondo verrà consegnato a Dicembre 2014.
Sono in atto le valutazioni del Governo Maltese sull’opportunità di ordinare un terzo esemplare o avviare le procedure per acquisire due elicotteri di classe leggera (Classe AW169), mentre Agusta Westland si è riservata di fornire ai Maltese un business case che evidenzi e permetta le più opportune comparazioni, nel breve-medio-lungo periodo, tra le due soluzioni. Il programma di ammodernamento della componente ad ala rotante delle Armed Forces of Malta da un lato, e dall’altro il prossimo phase out della linea AB212, pongono le premesse per la prossima evoluzione della Missione Militare Italiana che, in aderenza alle indicazioni date dal CASMD Amm. BINELLI MANTELLI a novembre 2013, assumerà, da Gennaio 2017, una configurazione minimale deputata in sintesi alla messa in sistema dei Piani di Collaborazione Bilaterale (Bilateral Cooperation Plan) e più in generale alla tutela degli interessi nazionali nell’arcipelago, che gode di una posizione di rilievo strategico, nel contesto di un Mediterraneo sempre più al centro della crisi che ha investito alcuni paesi della sponda sud, segnatamente la Libia. La permanenza di un nucleo di rappresentanti delle FA italiane, nel mantenere vivo lo speciale rapporto bilaterale in campo militare mirato ad assicurare l’interoperabilità dello strumento militare maltese, consente anche l’intelligente supporto alle iniziative industriali. In tal senso, un altro programma di potenziamento dello strumento militare maltese, prospettato dal Ministro MALLIA al Sottosegretario di Stato alla Difesa Gioacchino ALFANO, intervenuto all’esibizione delle Frecce Tricolori a Malta il 27 e 28 Settembre 2014, riguarda la possibile acquisizione di un’unità navale di pattugliamento, per la quale FINCANTIERI potrebbe proporre il Pattugliatore oceanico recentemente acquisito dalle Capitanerie di Porto (CP940). Per quanto riguarda il regolare funzionamento della Missione, sono attualmente in via di finalizzazione 4 Technical Agreement posti a disciplinare le seguenti aree/attività: · Servizio SAR e MEDEVAC (evacuazione sanitaria verso l’Ospedale Cervello di Palermo o altri nosocomi siciliani); · Scambio di informazioni Intelligence (progetto svolto con la diretta collaborazione di SMD RIS); · Supporto tecnico logistico, teso ad assicurare alle AFM l’accesso al procurement presso le industrie della Difesa Italiane alle medesime condizioni riservate alle FF.AA. nazionali; · Cessione di armi (precedentemente in carico alla MIATM (Beretta SB92, Mitragliatrici Browning cal. 12.7; mitragliatrici MG 42/59 cal. 7.62, fucili d’assalto AR70 cal. 5.56), segnalando che la stipula dei due ultimi TA è subordinata all’integrazione del vigente MoU 2004 con l’inserimento di un articolo 7 bis, attualmente all’attenzione dell’Ufficio Legislativo del Gabinetto del Ministro ovvero alla definizione dell’onerosità della cessione.
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