Roma, 3 maggio 2017 – Askanews.it
“Però manca ancora un Consiglio per la sicurezza nazionale”
Nel nuovo Dpcm Gentiloni sulla sicurezza cibernetica pubblicato il 13 aprile in Gazzetta Ufficiale “ci sono elementi positivi, ma anche aspetti sui quali intervenire in una seconda fase con uno strumento differente dal decreto”. A dirlo a Cyber Affairs è il generale Leonardo Tricarico, già consigliere militare di tre differenti presidenti del Consiglio (D’Alema, Amato e Berlusconi) e capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, oggi presidente della Fondazione Icsa.
“Finalmente”, rileva l’esperto, “si assiste a un incardinamento istituzionale di tutte le attività riguardanti la cyber security. In pratica si sa a chi fare riferimento, quali sono gli organismi che se ne occupano, quali sono i compiti e le procedure”. Con questa riforma, aggiunge, “si è compiuto un passo fondamentale che mancava e che consentirà di mettere a sistema risorse e attività, recuperando il terreno perduto”.
Per Tricarico, “la decisione di trasportare il Nucleo Sicurezza Cibernetica (Nsc) e le sue prerogative dalla competenza dell’Ufficio del Consigliere Militare – ruolo che il generale ha più volte ricoperto, ndr – a quella del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza non stravolge le cose, perché il consigliere militare continuerà a sedere nel Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), offrendo contributi e punti di vista”.
Cosa fare adesso? Secondo il presidente dell’Icsa “è prioritario redigere un nuovo piano, nominare un vice direttore generale del Dis che sarà a capo del Nsc, attivare i tavoli, ed entrare così in piena operatività”. Nonostante questa “positiva evoluzione”, sottolinea Tricarico, “mancano però ancora dei tasselli fondamentali” per mettere il nostro Paese in condizione di essere pronto a fronteggiare al meglio tutte le moderne sfide, comprese quelle cibernetiche.
“L’Italia”, sottolinea l’esperto, “non si è ancora dotata di una figura politica che rappresenti il presidente del Consiglio non solo sui temi dell’Intelligence e della cyber security, ma su tutte le sfaccettature della sicurezza nazionale. Manca, insomma, l’elemento indispensabile per costituire, anche nella nostra nazione, quel Consiglio per la sicurezza nazionale nel quale discutere politicamente e operativamente di tutte le minacce alla sicurezza della Penisola”.
(Fonte: Cyber Affairs)
http://www.askanews.it/cronaca/2017/05/03/cyber-security-tricarico-dpcm-gentiloni-passo-indispensabile-pn_20170503_00226/